Amore (Con)Diviso

Amore (Con)Diviso

I genitori separati e le famiglie ricostituite sono in forte crescita.
Cosa succede a queste famiglie? Come amare i figli condividendoli con altre figure genitoriali?

Sara ha 8 anni e Nicola 10, sono fratello e sorella. La mamma Monica e il papà Marco sono separati. Monica e Marco sono stati conviventi per 11 anni, hanno avuto Sara e Nicola e si sono separati 4 anni fa quando Sara aveva 4 anni e Nicola 6. Mamma Monica ora è sposata con Antonio che ha 2 figli da un precedente matrimonio, Walter di 16 anni e Samantha di 9, mentre papà Marco convive con Liliana dalla quale ha avuto un’altra figlia, Marianna che ora ha 2 anni, inoltre Marco e Liliana stanno aspettando un altro figlio.
Una famiglia come tante oggi. Famiglie separate e famiglie ricostituite.
L’Istat ci dice che in Italia ogni 1.000 matrimoni ci sono 297 separazioni e 181 divorzi, e non vengono contate le convivenze con figli che giungono a una fine. Queste sono molte, visto che i matrimoni sono in calo considerevole. I dati Istat ufficiali sono del 2009 e oggi i dati non ufficiali ci indicano che la tendenza è in crescita: sempre maggiori separazioni, in coppie sempre più giovani con figli anche molto piccoli.
Tutto questo significa che un numero crescente di bambini e ragazzi ha genitori separati ancora giovani che si formano, spesso, nuove famiglie, sposandosi o convivendo. Il numero delle famiglie ricostituite è più di un milione, numero, anche questo destinato a salire.
Per effetto della legge 8 febbraio 2006 n. 54 i figli vengono affidati a entrambi i genitori e questo regola un dato di fatto: i figli sono figli sia di mamma che di papà, non soprattutto di mamma.
I veloci cambiamenti sociali nelle famiglie non corrispondono a una altrettanto veloce evoluzione dei modelli, delle aspettative, della capacità di far fronte emotivamente e relazionalmente a queste novità. Per cui assistiamo a nuove difficoltà a cui bambini, ragazzi e adulti devono far fronte senza chiare “mappe” per orientarsi.
Il ruolo di “terzo genitore” è nuovo e non definito. Cosa ci si aspetta dal compagno della madre quando c’è un papà naturale presente, riconosciuto dai figli e dalla ex compagna? Non ci sono punti di riferimento e questo ruolo è creativamente interpretato da migliaia di uomini, non senza problemi.
Alle difficoltà di costruire ruoli nuovi e situazioni diverse dal passato si aggiungono le difficoltà legate a conflittualità delle ex coppie, le rivalità tra “mamme” e tra “papà”, le difficoltà logistiche per i figli di avere la vita diffusa tra più case.

Cosa può aiutare queste nuove famiglie, i genitori separati o che si stanno separando?

Alcune indicazioni da cui cominciare a costruirsi creativamente nuove “mappe” di navigazione:
– Ci si può separare come coppia ma non come coppia genitoriale. Una volta messo al mondo un figlio si rimane co-genitore per sempre. Più questa co-genitorialità riesce a gestire le conflittualità maggiore sarà il benessere dei figli.
– Ai bambini fa bene avere più riferimenti affettivi e molte persone nella loro vita. Questo è vero quando queste persone si riconoscono e si rispettano tra loro.
– Il benessere dei bambini non dipende da com’è la famiglia ma dal fatto che ci sia un contenitore affettivamente stabile che sappia assicurare amore, limiti, protezione, capacità di sviluppare l’autonomia.
– Non è la presenza di disagi o conflitti il problema ma fa la differenza il modo in cui difficoltà, sofferenze, conflitti vengono affrontati.
– Riconoscere e relazionarsi positivamente con l’ex partner, con il suo nuovo partner e i loro figli e garanzia di benessere per tutti, da guadagnarsi con fatica e tanta, tanta creatività.
– Ricorrere a degli strumenti concreti in fase di separazione per costruire al meglio la co-genitorialità che di fatto rimane. La mediazione familiare è uno strumento fondamentale.

dr.ssa Roberta Radich